Un’opera di Diego Brancaccio e Manuela Caselli.
Liberamente ispirata al: “Minotaurus. Eine Ballade” di Friedrich Dürrenmatt
Un viaggio emozionante e riflessivo,
dove la mitologia ed il presente si intrecciano in una narrazione
che invita a esplorare la complessità dell’animo umano.
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Un evento dedicato a:
“Minotaurus – il balletto” racconta la storia di un emarginato, condannato per il suo essere diverso e intrappolato in un labirinto da cui è impossibile uscire.
La storia di una persona in cerca di se stesso, guidato da sentimenti puri e infantili. Si confronta con l’amore, la passione, l’amicizia e il tradimento, affrontando sfide che risuonano profondamente nel nostro presente.
La sua esperienza diventa un riflesso delle difficoltà che ogni essere umano si trova ad affrontare nella società attuale, in un contesto che si rivela un vero e proprio labirinto di emozioni e relazioni.
Le Scenografie
e l’Accademia di Belle Arti di Brera.
Vincenzo Palumbo, scenografo dal 1986 per teatro, cinema, televisione e grandi eventi, nonché artista multimediale per ambienti sensoriali, docente all’Accademia di Belle Arti e fondatore del gruppo Scatola Nera, è lo scenografo dello spettacolo.
Assieme a Diego Brancaccio realizzerà un allestimento scenico su misura, ispirato al Bauhaus e al Maestro Josef Svoboda, scenografo rivoluzionario e punto di riferimento dell’arte scenica.
Le Coreografie
e l’Accademia Ucraina di Balletto.
Gino Potente, ballerino per i maggiori enti lirici italiani e internazionali, collabora da anni come coreografo e assistente dei maestri Pier Luigi Pizzi e Massimo Gasparon.
Sarà sua la coreografia dello spettacolo, e dirigerà il corpo di ballo composto da ballerini formati all’Accademia di Balletto Ucraina.
Fondata con l’obiettivo di preservare e diffondere l’arte del balletto classico secondo la metodica Vaganova, l’Accademia si distingue per la dedizione all’eccellenza.
I ballerini protagonisti dello spettacolo saranno i più talentuosi tra coloro che hanno recentemente completato gli studi.
La Musica
e il pianoforte a 4 mani.
Emanuele Delucchi è il primo italiano ad aver eseguito e inciso il Concerto per pianoforte solo di Ch.-V. Dal 2015 insegna pianoforte e storia della musica, e dal 2022 è docente di pianoforte presso il Conservatorio di Musica di Rovigo. Nel febbraio 2020, a Padova, gli è stato conferito il Premio “Arrigo Boito” per la sua attività artistica.
Assieme a Lorenzo Grossi arrangerà e suonerà a quattro mani la musica dello spettacolo.
IL Teatro
e la location iconica.
Lo spettacolo sarà ospitato dal Teatro Carcano di Milano. Con i suoi 900 posti, è uno dei teatri più conosciuti e prestigiosi della città. Dal 1801 ha accolto artisti unici come Paganini e Rossini, entrando così nella storia del teatro mondiale.
APPROFONDIMENTI
Ideazione: Diego Brancaccio ( Scuola degli Artefici e Stagista di Scenografia c/o Accademia di Brera, Milano ).
Premessa
Con la recente pubblicazione de Il Minotauro da parte di Adelphi, si è aperta la possibilità di ispirarsi al testo di Dürrenmatt per una sua possibile realizzazione teatrale in forma di balletto.
Nel testo poetico-narrativo, Dürrenmatt riprende il mito del Minotauro, descrivendone alcuni aspetti legati all’origine della sua personalità, al suo stato, alle condizioni della sua prigionia nel labirinto, e al suo desiderio di violenza e d’amore. Particolarmente interessante è la descrizione, seppur indiretta, della sua struttura psicologica e della possibile interpretazione psicoanalitica, colta attraverso le espressioni e i movimenti “primordiali” del suo corpo.
Il Minotauro cerca sé stesso, vede altri Minotauri che crede gli siano intorno, per poi comprendere che sta vedendo solo sé stesso, riflesso in una serie di specchi. Il contesto in cui il Minotauro si muove è descritto come misterioso, tanto quanto lo sono i percorsi della sua psiche. Alla fine, incontra altri simili a lui e figure femminili. Sono giovani i ragazzi, e giovani anche le fanciulle che gli dèi dell’Olimpo hanno riservato al Minotauro come compenso per la sua drammatica condizione. Egli danzerà con loro, giocherà con loro, farà l’amore con loro, per poi ucciderli come vittime sacrificali.
Ma, come sappiamo, questa storia ha una fine tragica: il destino del Minotauro è già scritto. Teseo giunge a Creta e appare subito come il favorito degli dèi; farà innamorare di sé Arianna, e proprio da lei otterrà la chiave per uscire dal labirinto: il filo. Così Teseo entra nel labirinto, gioca e danza con il Minotauro, ma porta con sé un pugnale. Inganna il Minotauro, che lo crede amico, e lo uccide, fuggendo poi dal labirinto guidato dal filo di Arianna.
Dürrenmatt descrive con incisività le varie fasi della storia del Minotauro: la danza, la scoperta di sé, la ricerca degli altri, la seduzione, l’amore, e infine la furia omicida. Ma il Minotauro non conosce l’inganno, ed è proprio attraverso l’inganno che andrà incontro alla morte, per mano di un eroe predestinato. Il Minotauro diventa così l’icona di una storia in cui ognuno può riconoscersi: la ricerca e la scoperta del sé, la speranza di chi desidera comprendere il mondo degli uomini, la ricerca del rapporto tra pari, e con essa l’amore, ma infine anche la morte.
Il Minotauro come Balletto: le motivazioni.
Fino ad ora, il Minotauro non ha ricevuto quell’incisività che questa storia merita. La vicenda è stata in gran parte riscritta da Emanuela Caselli e Diego Brancaccio, mettendo in luce come la personalità del Minotauro sia quella di un individuo segnato da un destino imposto dalla madre, ma diventa anche chiaro come l’Olimpo sia sensibile a ogni disobbedienza, architettando vendette atroci.
Nel racconto del Minotauro, l’Olimpo è impietoso: Pasifae darà alla luce un essere che non esiste in natura, ma che ora esiste davvero. Nasce così un uomo con la testa di toro, di cui tutti si vergognano e che tutti temono per la sua ira. Il Minotauro è quindi un diverso, e si percepisce tale; da questa condizione scaturisce una serie di eventi che si avvicinano molto all’esperienza umana, seppure amplificati dal suo stato di “bestia”. Da qui, il Minotauro diventa un cercatore del sé.
La rappresentazione del Minotauro, in forma di balletto, inizia con un ampio prologo che chiarisce i contorni di questo racconto amaro. Nelle fasi iniziali, il Minotauro appare da solo, con i suoi dubbi, le poche certezze e l’ansia di capire e capirsi. In seguito, si apre alla ricerca del sé, fino a trovare la morte per mano di Teseo.
Un setting di specchi, o meglio specchi semitrasparenti e ondulati, simulerà le pareti del labirinto in cui si muove il Minotauro. Questo spettacolo prevede la realizzazione di un balletto in cui il Minotauro domina il palcoscenico, almeno nella prima parte. Il ballerino, inizialmente solo, si confronterà con la propria immagine riflessa. Successivamente, incontrerà Arianna, verrà circondato dagli altri ballerini, giovani ragazzi e ragazze, fino all’arrivo di Teseo.
Considerando il tema, che sovverte e rivoluziona l’immagine del Minotauro, è stato previsto l’accompagnamento delle straordinarie e rivoluzionarie musiche di Stravinsky (La sagra della primavera e L’uccello di fuoco), mentre i costumi saranno ispirati all’estetica grafica della Bauhaus, un movimento anch’esso rivoluzionario, estremamente adatto a descrivere la tragedia del Minotauro.
Regia e sceneggiatura: Manuela Caselli e Diego Brancaccio
Scenografia: Vincenzo Palumbo e Diego Brancaccio
Coreografia: Gino Potente
Marketing and General Management: Stefano Mannone
Musica: Igor’ Fëdorovi Stravinskij (versione originale a 4 mani)
Pianoforte 1: Emanuele Delucchi
Pianoforte 2: Lorenzo Grossi
Ballerino Minotauro: A.U.B.
Ballerina Arianna: A.U.B.
Ballerino Teseo: A.U.B.
Ballerini gruppo: A.U.B.
Voce Narrante: Enzo Giraldo
Light Design: TBD
Costumi: Accademia
Organizzazione generale e amministrazione: MADminds Milano srl
Diego Brancaccio. Medico, Professore Universitario, ma anche pittore, musicista, scenografo e regista.
Manuela Caselli. Laureata in Lettere Classiche all’Università Federico II di Napoli; docente di ruolo a Milano, docente a contratto dell’Università Statale di Milano per l’insegnamento di Letteratura Italiana presso il Corso di laurea in Scienze dei beni culturali.
Stefano Mannone. Art Director and Marketing Specialist da oltre 20 anni in agenzie di comunicazione e dipartimenti marketing nazionali e multinazionali. Attualmente CEO and Creative Director in MADminds Milano.
Vincenzo Palumbo. Scenografo dal 1986 per Teatro, Cinema, Televisione, e Grandi eventi, Artista multimediale per ambienti sensoriali Docente Accademia delle belle Arti Brera corso Decorazione, fondatore del gruppo Scatola Nera, mostre personali e collettive in Milano, Roma, Rimini, Pesaro, Bari, Marrakech, Nimes, Zurigo.
Gino Potente. Ballerino nei maggiori Enti Lirici Italiani e all’estero. Ora svolge attività da coreografo e regista. Collabora da anni come coreografo e assistente del maestro Pier Luigi Pizzi e Massimo Gasparon: Opera Montecarlo, NCPA Pechino, Festival Puccini, Macerata Opera Festival, Rossini Opera Festival, Festival Verdi. 74 edizione Festival Cannes.
Emanuele Delucchi. È il primo italiano ad aver eseguito e inciso il Concerto per piano solo di Ch.-V. Dal 2015 insegna pianoforte e storia della musica, dal 2022 insegna pianoforte presso il Conservatorio di musica di Rovigo. Nel febbraio 2020 a Padova gli viene conferito il Premio “Arrigo Boito”, per la sua attività artistica.
Enzo Giraldo. Diplomato all’accademia dei Filodrammatici, Enzo è Doppiatore, presentatore, speacker e attore. Tra i suoi lavori si annoverano collaborazioni con il Teatro alla Scale, doppiaggio di film per TV e Cinema e la partecipazione come attore al film “100 Domeniche” di Antonio Albanese.